I tubi in marmo

TUBI IN MARMO con Giuseppe Pezzoni

Sopra e sotto: Tubi in marmo ritrovati nel greto del Geirato e posti nell'anno 2000 nei giardini Falco a Molassana

Tubo ritrovato nei primi anni '80 poco lontano dal sifone durante i lavori di ristrutturazione di via Geirato

Alcuni di questi tubi sistemati nel parco di villa Giustiniani Cambiaso (ora sede dell'università di ingegneria) in via Montallegro ad Albaro

Tubi recuperati e posti nel 2012 nell'aiuola all'inizio di Ponte Fleming

Tubo abbandonato lungo via di Pino

Tubo riaffiorato durante l'alluvione del 19 settembre 1953 nel greto del torrente Geirato

FOTOSTORIA DI UN TUBO RITROVATO

di Giuseppe Pezzoni

Durante l'alluvione del 2012 nel greto del torrente Geirato ecco riaffiorare un tubo del 1793

Il tubo viene recuperato...

e posizionato nel prato della casetta dei filtri dell'acquedotto

TORNA A CURIOSITA'

valbisagno@email.it

Il prolungamento seicentesco dell'acquedotto attraversava la valle del Geirato facendo un largo giro in una zona continuamente sconvolta da frane, per questo motivo, nel 1660, il Comune diede il benestare per la costruzione di un ponte-sifone realizzato però solo 112 anni dopo, su progetto dell'architetto Claudio Storace.
La sua costruzione fu iniziata il 22 luglio del 1772 e terminata verso la fine del 1777. Il ponte è lungo più di 600 metri ed è composto da 22 arcate. Nulla da eccepire riguardo al progetto del ponte, ma purtroppo, i tubi in ferro al loro primo collocamento non sopportarono la pressione e l'acqua fuoriuscì dalle giunture.
Visto il cattivo funzionamento, nel 1793 furono ordinati 800 tubi in marmo per sostituire quelli in ferro, ma i suddetti non vennero mai installati, e furono lasciati nel greto del torrente o adoperati per sostituire alcune condutture in città.
Per molti anni, questi grossi tubi, rimasero abbandonati e le ricorrenti piene del torrente li ricoprì di sedimenti e detriti fino a seppellirli del tutto. Quasi un secolo dopo, sempre a causa delle piene del torrente, alcuni di questi cominciarono a riaffiorare, e ancora oggi, in occasione di eventi alluvionali se ne ritrova qualcuno.