LA VALBISAGNO  curiosità e altre storie...
by Luciano Rosselli

I ruderi del Castelluzzo  situati su un colle formato da blocchi calcarei, posto a 304 metri

Sopra e sotto: i resti della torre semicircolare

Sopra e sotto: il lato a sud della torre

Il muro interno della torre

Gli scavi che hanno portato alla luce parte della cinta muraria

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Le prime notizie che riguardano il Castelluzzo dell'Olivo risalgono all'anno 990 dc (Registro della Curia Arcivescovile. Vol II parte II)  Originariamente era composto da due torri, di cui una quadrata e una semicircolare e da una cinta di mura. Oggi sono visibili solo i resti della torre semicircolare situati a 304 metri di quota su uno sperone roccioso affacciato sulla val Bisagno e su parte della valle del Geirato.
Il Castelluzzo era un baluardo difensivo tra i più antichi del genovesato aveva la funzione di presidiare contro le scorrerie dei Saraceni la tenuta vescovile e le strade che attraversavano la val Bisagno
Oggi, di questo “castello” rimangono solo pochi resti, ma grazie agli scavi archeologici condotti a partire dal 1968 ne conosciamo la struttura originaria e le successive modifiche. Si trattava di una fortificazione molto semplice, formata da due torri (non coeve) e da una cinta muraria che circondava tutta la sommità della collina. Le due torri, una quadrata e una a ferro di cavallo, furono costruite in epoche differenti: la più antica era la torre quadrata, edificata probabilmente tra XI e XII secolo e poi inglobata nella cinta muraria. L'altra torre, posta in posizione più centrale, fu costruita successivamente, tra XIV e XV secolo. Insieme all'edificazione della nuova torre, venne ricostruito il muro di cinta, rinforzato con una scarpata esterna per renderlo meno attaccabile dalle prime armi da fuoco.

 

© Luciano Rosselli 2014

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